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mercoledì 30 novembre 2011

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Caso "Stella": la corte d'appello di Bologna sospende l'adottabilità della bimba

Roma, 30/11/2011 - La Corte di Appello di Bologna ha sospeso la sentenza di adottabilità per "Stella", nome di fantasia coniato da "Chi l'ha visto?" per proteggere l'identità della bambina, emessa dal Tribunale dei Minorenni di Bologna e ha convocato le parti per il 12 gennaio 2012. La nonna e i genitori della bambina, presenti in studio durante la puntata del programma, hanno espresso la propria soddisfazione e la speranza che finalmente le loro ragioni possano essere ascoltate.

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Omicidio Dell'Unto: Stazzi accusato di avere ucciso anche sette anziani degenti

Roma, 28/11/2011 – Per decisione del gip presso il Tribunale di Tivoli, Alfredo Bonagura, è stato emessa un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Angelo Stazzi, ritenuto responsabile dell'omicidio di almeno sette anziani, nel periodo in cui lavorava come infermiere nella casa di riposo Villa Alex di Sant'Angelo Romano (Roma). A eseguire l’ordinanza di custodia cautelare sono stati gli agenti della Squadra Mobile di Roma, guidati da Vittorio Rizzi.
Gli omicidi di sette anziani, cinque uomini e due donne, che vengono contestati a Stazzi, noto anche come 'l'angelo della morte', risalgono al periodo compreso tra il gennaio e l'ottobre del 2009. Stazzi è recluso dall'ottobre del 2009 in attesa di giudizio per l'omicidio di Maria Teresa Dell'Unto, l'infermiera del policlinico Gemelli scomparsa nel 2001. I resti dell'infermiera vennero ritrovati anni dopo nel giardino della vecchia casa di Stazzi. La sentenza del processo a Stazzi per l'omicidio di Maria Teresa Dell'Unto è prevista per il 15 dicembre.
Gli omicidi dei sette anziani si concentrano nei 10 mesi in cui Sstazzi ha prestato servizio nella casa di riposo, e secondo le testimonianze raccolte l'infermiere aveva dimestichezza coi farmaci rilevati nelle vittime. Inoltre all'interno della struttura era l'unico addetto alla somministrazione dei farmaci, con accesso al frigorifero delle medicine. Qui Stazzi - sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti - avrebbe prelevato le dosi di insulina e di mirtazapina. Nella sua casa, invece, sono state trovate dosi massicce di Rivotril. Il movente ipotizzato è economico, forse per incassare denaro dalle imprese che organizzavano i funerali.

[Vai alla pagina di Maria Teresa Dell'Unto]

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Omicidio Francesco Ferreri: la Cassazione conferma l'assoluzione degli imputati

Barrafranca (Enna), 30/11/2011 - La Cassazione ha confermato le assoluzioni per i quattro imputati del procedimento avviato in seguito all'omicidio del 13enne Francesco Ferreri  ucciso il 16 dicembre del 2005, in contrada Bessima, a Barrafranca. Si tratta di Giuseppe Faraci, unico ad essere accusato del delitto e di Antonio Lo Bue, Calogero Mancuso e Salvatore Randazzo, che rispondevano di violenza sessuale aggravata. In primo grado Faraci era stato condannato all'ergastolo mentre dodici anni di reclusione erano stati inflitti a Randazzo e Mancuso, e Lo Bue era stato condannato a 10 anni.

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Federica Squarise uccisa in Spagna: El Gordo condannato a 17 anni

Padova, 30/11/2011 - Un anno e sei mesi di prigione per il reato di abuso sessuale e 16 anni e tre mesi per omicidio; entrambi con l'applicazione dell'attenuante della collaborazione. E' la condanna inflitta dal tribunale spagnolo a Victor Diaz Silva Santiago, detto El Gordo, per la morte di Federica Squarise, la turista di 21 anni di San Giorgio delle Pertiche (Padova) uccisa nel 2008 a Lloret de Mar. Lo rendono noto gli avvocati Agnese Usai e Massimiliano Stiz del foro di Padova, legali della famiglia Squarise.

Fabrizio Catalano

Sesso:M
Età:19 (al momento della scomparsa)
Statura:167
Occhi:castani
Capelli:castani
Abbigliamento:una maglia nera con la scritta "CREATIVE", pantaloni lunghi con tasconi di colore blu-scuro, scarpe da ginnastica
Segni particolari:E' molto miope ma non ha portato con sè gli occhiali.
Scomparso da:Assisi (Perugia)
Data della scomparsa:21/07/2005
Data pubblicazione:12/09/2005
Fabrizio Catalano, 19 anni, residente a Collegno (Torino), è un giovane molto religioso, impegnato nel volontariato sociale. Oltre a un corso di operatore socio-assistenziale a Torino, frequentava ad Assisi (Perugia) il secondo anno di un corso quadriennale di musicoterapia. Ma il 21 luglio 2005 non si è presentato alle lezioni e da allora non ha più dato notizie. Aveva già programmato due settimane di vacanze, dal 21 agosto, una con la famiglia e una con gli amici. Il giorno dopo la scomparsa nella casa di Assisi dove alloggiava sono stati ritrovati tutti i suoi effetti personali, inclusi il cellulare (in ricarica) e gli indispensabili occhiali da vista. Domenica 24 luglio seguente, nel percorso sterrato chiamato “Sentiero di San Francesco”, tra Assisi e Valfabbrica, in zona Pieve San Nicolò, è stata trovata la sua sacca bianca contenente, tra l’altro, il portafogli con dentro tutti i documenti di identità. Negli stessi luoghi una donna é certa di averlo incontrato venerdí 22 luglio 2005 e di avergli offerto dell'acqua e due pomodori. Un’amica ha dichiarato di aver ricevuto da lui il 19 luglio 2005 una telefonata nel corso della quale le avrebbe detto: “Mi è successa una cosa bellissima... ho trovato la strada con l’aiuto del buon Signore”, frase forse legata al cammino spirituale che stava compiendo. La madre, ritenendo che il figlio possa aver voluto rispondere ad una vocazione religiosa iniziando un pellegrinaggio nella zona di Assisi, ha scritto circa trecento lettere ad altrettanti istituti religiosi, ricevendo ad oggi solo tre risposte

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Badante scomparsa a Genova: il marito condannato a 22 anni

Genova, 30/11/2011 - Manca il cadavere ma, per l'omicidio della moglie, un ecuadoriano di 47 anni, Eddie Marlon Cervantes Abad, è stato condannato a complessivi 22 anni e 8 mesi di reclusione. La donna, Patricia Jimenez Huacon, badante di 38 anni e madre di tre figli, era scomparsa nel marzo del 2010 a Genova e l'uomo era stato arrestato quattro mesi dopo con l'accusa di omicidio volontario, occultamento di cadavere, maltrattamenti in famiglia e lesioni. Del caso si era occupato anche il "Chi l'ha visto?" a seguito della denuncia della scomparsa, presentata ai carabinieri, da parte di una famiglia presso la quale la donna lavorava come badante. All'arresto i militari erano giunti dopo alcuni mesi di indagini durante le quali erano emerse numerose incongruenze nel racconto del marito e dai riscontri emersi dalle testimonianze dei figli della coppia e dalla verifica del traffico telefonico tra i due. Il pm Paola Calleri che, al processo con rito abbreviato, ha chiesto 18 anni di reclusione, si è richiamata anche ad alcune sentenze passate in giudicato per casi analoghi. Uno di questi è quello di Paolo Stroppiana, filatelico torinese, condannato nei tre gradi di giudizio per la morte di Marina Di Modica scomparsa nel maggio 1996, il cui cadavere non è stato mai trovato. La pm si è riferita, in particolare, a uno dei principi stabiliti dalla Cassazione secondo il quale la mancanza del ritrovamento del cadavere non preclude la possibilità di provare la morte della persona offesa. Oggi il gup Franca Borzone ha condannato Cervantes Abad a 16 anni e mezzo per omicidio e occultamento del cadavere della moglie, a 5 anni e mezzo per maltrattamenti in famiglia e lesioni e a 8 mesi per ricettazione di una tessera sanitaria. Il giudice lo ha inoltre condannato al pagamento di una provvisionale di complessivi 260 mila euro a favore della mamma e della sorella della vittima, nonchè dei tre figli.

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Sequestro e omicidio Azzolini: Corte d'Appello conferma quattro condanne

Bologna, 30/11/2011 - La Corte d'Assise d'Appello di Bologna ha sostanzialmente confermato le condanne del rito abbreviato davanti al Gup a carico dei degli uomini che l'1 giugno 2009 sequestrarono a Villanova di Castenaso (Bologna) Silvano Azzolini, 69 anni, il consulente finanziario poi ucciso a botte nella stessa giornata in una casa-prigione a Tredozio, sull'Appennino forlivese, per farsi indicare il luogo dove era custodito un 'tesoro', in realtà inesistente. I giudici hanno confermato 20 anni ciascuno per Flavio Dell'Erba, 53 anni, per il moldavo di 24 Serghei Lemnaru, per Giuseppe Corcione, 35enne piccolo imprenditore edile. Ridotta la pena da 20 a 18 anni per Jorghe Jacob, 22, moldavo e regolare in Italia, residente a Faenza (Ravenna), che dopo il fatto era scappato in Moldavia, ma poi aveva deciso di consegnarsi alle autorità italiane.

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Cadavere trovato ad Ibiza, potrebbe essere dell'italiano scomparso

La Spezia, 30/11/2011 - Potrebbe essere di Lorenzo Sarti, il 37enne spezzino scomparso dal 15 settembre dall'isola di Ibiza, il corpo ritrovato domenica scorsa dalla Guardia civil spagnola nei pressi di Sant Josep, nell'entroterra dell'isola dell'arcipelago delle Baleari, dove l'uomo gestiva i privé di alcuni locali notturni. La madre dell'uomo, appresa la notizia dalle forze dell'ordine, è partita da La Spezia alla volta di Ibiza, dove è stata ricevuta dal console italiano. Il cadavere, in avanzato stato di decomposizione e contenuto all'interno di un sacco di plastica, è stato trovato da una coppia di turisti, che stavano effettuando un'escursione e che, incuriositi da quel grande sacco, hanno provveduto ad avvisare la polizia spagnola. Sarà con molta probabilità il test del Dna a fare luce sull'identificazione del corpo. Dalla madre sono già stati prelevati alcuni campioni di Dna da confrontare con quelli del cadavere. Era stata proprio la donna a denunciare alla Questura della Spezia la scomparsa dell'uomo, che viveva alle Baleari ormai da nove anni, dopo aver inutilmente tentato di mettersi in contatto con il figlio ed essersi recata sull'isola assieme alla fidanzata dell'uomo, una giovane livornese.

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Ritrovato il corpo della donna scomparsa a Pescara

Pescara, 30/11/2011 – E’ il corpo della 58enne scomparsa da casa il 24 novembre, quello recuperato oggi da Polizia e Vigili del fuoco nel fiume Pescara. Della donna si é occupato il sito di “Chi l’ha visto?” sul quale era stato pubblicato l’appello dei familiari.

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Il legale dei genitori di Yara: E se il Dna dell’assassino fosse di un figlio illegittimo? Parla il legale dei genitori

Roma, 30/11/2011 - Non lo esclude  l’avvocato dei genitori di Yara Gambirasio, Enrico Pelillo. In un'intervista rilasciata in esclusiva  a "Chi l’ha visto?" il legale afferma  che l’atteggiamento della famiglia Gambirasio è assolutamente condivisibile: “Ritengo che il pudore nei sentimenti sia da apprezzare – dice l’avvocato – non dimentichiamoci che hanno una famiglia e altri figli da crescere.” A proposito del Dna ritrovato sugli indumenti di Yara l’avvocato afferma: “Quello che non è chiaro è che la familiarità del Dna non è la familiarità dell’anagrafe. Difficile andare a cercarla con i cognomi, perché possono esserci un sacco di figli illegittimi che non si chiamano con il cognome di quello di cui è stato individuato il ceppo familiare.”

Michele Benazzi

Sesso:M
Età:26 (al momento della scomparsa)
Nazionalità:italiana
Statura:176
Occhi:castani
Capelli:rossi
Segni particolari:si è allontanato a bordo della sua Fiat Punto verde scuro metallizzata targata AJ439JM
Scomparso da:Taglio di Po (Rovigo)
Data della scomparsa:10/03/2002
Data pubblicazione:19/03/2002
Michele Benazzi, 26 anni, vive con la sua famiglia a Taglio di Po (Rovigo). Da ottobre del 2001 insegna all'Istituto professionale di Stato di Porto Tolle (Rovigo), dove ha conosciuto una collega con la quale ha stabilito un rapporto di amicizia, che con il tempo si è trasformato in legame sentimentale. Ma la donna, originaria di Napoli, aveva già un fidanzato. La sera del 10 marzo 2002 Michele Benazzi è uscito di casa dopo cena; alle 22:30 è stato visto in un bar della piazza del paese. Proprio quella sera stessa, la compagna doveva incontrare il suo vecchio fidanzato, venuto apposta da Napoli, per affrontare e decidere il futuro del loro rapporto che stava vivendo un momento di crisi. Alle 23:37 la ragazza ha chiamato Michele Benazzi al cellulare. I due hanno parlato al telefono per circa diciassette minuti. Da quando ha riattaccato nessuno ha saputo più niente di lui. La sua auto non è stata ritrovata. La giovane napoletana, rintracciata telefonicamente dalla sorella dello scomparso, ha detto di non sapere che cosa possa essere accaduto al ragazzo anche perché il giorno della scomparsa, al telefono, lei gli avrebbe detto che con il suo fidanzato la relazione stava per concludersi.

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Fratellini di Gravina: la madre chiede la riapertura del caso 'Costretti da amici ad una prova di coraggio'

Bari, 30/11/2011 - Francesco e Salvatore Pappalardi precipitarono nella cisterna nella quale furono trovati morti 20 mesi dopo la scomparsa (5 giugno 2006) "durante una 'prova di coraggio' a cui furono sottoposti da altri cinque ragazzi, ora maggiorenni". Ne è convinta  la madre Rosa Carlucci che, sulla base degli elementi che ritiene di aver raccolto, ha chiesto oggi la riapertura delle indagini archiviate tempo fa dalla magistratura barese.

[Video: Le accuse dei genitori di Ciccio e Tore nella puntata del 26 ottobre]

[Vai alla pagina del caso]

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Ylenia Carrisi, l’Interpol: “Avremmo voluto arrestare Masakela ma gli Usa non vollero”

Roma, 30/11/2011 - "Avremmo voluto arrestare Masakela ma gli americani non erano d’accordo”. Parla Enzo Portaccio, il direttore dell’Interpol all’epoca della scomparsa di Ylenia Carrisi. “Una ventina di giorni dopo la scomparsa di Ylenia siamo stati allertati dai carabinieri di Brindisi. Abbiamo subito contattato l’Interpol di Washington per attivare indagini e  avere notizie. – racconta Portaccio a “Chi l’ha visto?”. “La polizia locale- continua Portaccio - aveva trovato e interrogato un testimone, il guardiano dell’acquario, che sul molo del Missisipi aveva visto una ragazza in stato confusionale, un po’ intontita. Non era in sé, forse per effetto di stupefacenti. Il guardiano aveva raccontato di averla avvicinata per accertarsi come stesse e che lei gli rispose:  ‘l’acqua è la mia vita, io appartengo all’acqua’. Sempre secondo questa testimonianza, Ylenia si sarebbe tuffata, ma mentre nuotava, era passata una grossa imbarcazione che aveva provocato delle onde, lei era andata sott’acqua e non era più riemersa. Abbiamo verificato che Ylenia usava questa espressione: ‘io appartengo all’acqua’. Inoltre abbiamo accertato che gli abiti descritti dal guardiano erano simili a dei vestiti che indossava la ragazza”. Portaccio parla poi dell’uomo con cui si accompagnava la ragazza: “Ylenia viveva in un albergo insieme a un musicista di strada, di colore, Alexander Masakela, uno sbandato che faceva uso di droghe e ne forniva alle persone a cui si accompagnava, e che aveva precedenti per violenza sessuale. Masakela aveva preso una stanza insieme ad Ylenia, ma con letti separati. Qualche giorno dopo la scomparsa di Ylenia, Masakela tentò di pagare il conto dell’albergo con i travellers cheques della ragazza, mostrando anche il passaporto di Ylenia. Ma il pagamento non fu accettato perché i travellers cheque non erano controfirmati. Secondo noi italiani andava arrestato, e con le nostri leggi lo avremmo potuto fare. La polizia americana ci disse che questi elementi non erano sufficienti per accusare o fermare Masakela per sequestro o omicidio”.
[Guarda il filmato nella puntata del 30 novembre]
L’intervista integrale questa sera alle 21:05 su Rai Tre

martedì 29 novembre 2011

Gian Luigi Pressiani

Sesso:M
Età:65 (al momento della scomparsa)
Corporatura:robusta
Statura:168
Occhi:castani
Capelli:brizzolati
Abbigliamento:Un giubbino blu con cerniera, pantaloni beige e scarpe nere con i lacci
Scomparso da:Villa d'Adda (Bergamo)
Data della scomparsa:03/11/2011
Data pubblicazione:16/11/2011
Gian Luigi Pressiani, 65, pensionato Enel da circa dieci anni, vive a Villa d’Adda (Bergamo) in casa della sorella e il cognato. Il 3 novembre, poco prima delle 15, è uscito di casa con la sua auto, una Citroen Saxo blu scuro targata BP 144 ZD. Alle 15  ha fatto un prelievo a uno sportello bancomat Via Europa Unita a Carvico (Bergamo). Si suppone che subito dopo sia rientrato, perché il bancomate  e i suoi effetti personali sono stati trovati in casa, insieme al celulare. Sarebbe stato visto camminare nei pressi della rotonda del "Gran Mercato" di Calusco d’Adda alle 19. La sua auto è stata ritrovata dai familiari il giorno stesso della scomparsa, parcheggiata regolarmente nei pressi della stazione ferroviaria di Calusco d’Adda.

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Ha contattato i parenti l'uomo scomparso dal Crotonese

Roma, 29/11/2011 - Ha contattato i parenti e sta bene l'uomo di 63 anni scomparso dalla provincia di Crotone. Preoccupati per le modalità del suo allontanamento, i parenti avevano lanciato un appello nella puntata di "Chi l'ha visto?" del 16 novembre.

lunedì 28 novembre 2011

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E' tornata a casa la donna scomparsa nel Parmense

Parma, 26/11/2011- La trentenne rumena scomparsa il 21 novembrein provinci adi Parma si è fatta viva con una telefonata al marito avvisandolo che si trovava alla stazione di Milano. Nel corso della puntata di “Chi l’ha visto?” del 23 novembre era stato trasmesso in diretta un appello per ritrovarla.

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Melania Rea, la Cassazione: Parolisi resta in carcere

Roma, 28/11/2011 - Dopo quasi sei ore di camera di consiglio la Corte di Cassazione ha confermato l'ordinanza di custodia cautelare del tribunale del Riesame dell'Aquila emessa nei confronti di Salvatore Parolisi, accusato di aver ucciso sua moglie Melania Rea. La Prima Sezione penale della Cassazione ha rigettato il ricorso avanzato dalla difesa di Salvatore Parolisi, i legali Valter Biscotti e Nicodemo Gentile, con condanna anche alle spese processuali. In questo modo la Corte di Cassazione ha confermato l'ordinanza del Riesame dell'Aquila emessa lo scorso 22 agosto, che aveva respinto l'istanza di scarcerazione avanzata dalla difesa nei confronti di Parolisi contro l'ordinanza emessa dal Gip di Teramo che ha accolto la richiesta di arresto.

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E' stato rintracciato l'anziano scomparso da Milano

Milano, 28/11/2011 - Il 72enne scomparso da Milano è stato rintracciato dai Carabinieri. Per il suo ritrovamento era stato pubblicato un appello sul sito di “Chi l’ha visto?”.

Il mostro di Firenze

Edizione:2001/2002
Data pubblicazione:12/03/2002
"Il mostro di Firenze" è il giallo che ha suscitato l'incubo più grande, che ha visto impegnato nelle indagini il maggior numero di magistrati, di carabinieri e di agenti di polizia. A tutt'oggi, nonostante diversi processi, non si è arrivati a una soluzione definitiva di questo intricato mistero. "Chi l'ha visto?" ricostruirà in modo rigoroso e approfondito - con una ricerca esclusiva e piena di elementi inediti - tutte le tappe della inquietante storia criminale che ha tanto allarmato il nostro Paese.

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Rientrato l'uomo scomparso in Francia ad agosto

Genova, 28/11/2011 -  E' tornato a casa il 42enne genovese di cui non si avevano più notizie da agosto, quando si era recato in Francia. Dopo aver perso i contatti con lui, i familiari avevano pubblicato un appello sul sito di “Chi l’ha visto?”.

Ottavia De Luise

Data pubblicazione:12/04/2010
A Montemurro in Basilicata, il 12 maggio del 1975 scomparve una bambina, Ottavia De Luise, di appena 12 anni. Era la più piccola di otto fratelli e da qui deriva il nome di Ottavia. Il pomeriggio del 12 maggio del 1975 Ottavia stava giocando con la cugina, a pochi metri da casa. Giunta l'ora di rincasare, la cugina racconta di averla vista incamminarsi verso casa. Solo pochi metri, ma proprio in questo breve tragitto si sono perse le tracce della bambina. Dopo qualche ora, verso le 17, non vedendola figlia, la madre chiese al fratello della piccola di andare a cercarla nella piazza del paese. Quando il ragazzo tornò senza alcuna notizia della sorellina, la famiglia si mise in allerta. All'epoca, nel piccolo borgo di appena 1500 persone, c'era solo un carabiniere. Dopo venti giorni arrivarono dei poliziotti con dei cani per agevolare le indagini: purtroppo non emerse nulla. Nel corso degli anni alla famiglia arrivarono due lettere anonime: la prima fu consegnata ai carabinieri e vennero interrogate delle persone. La seconda giunse ad uno dei fratelli della ragazza e il contenuto era chiaro: Ottavia De Luise fu violentata e uccisa. Nel corso di questi anni nessuno fu indagato, nessun magistrato si occupò di questa scomparsa, fino all'archiviazione del caso.

Lucia Manca

Data pubblicazione:17/07/2011
Lucia Manca, 52 anni, residente a Marcon (Venezia) sta vivendo un periodo di forte disagio. La mattina del 7 luglio doveva recarsi al lavoro nella filiale di una banca a Preganziol, sempre nel Veneziano. Aveva detto al marito che si sarebbe recata al lavoro con i mezzi pubblici: avrebbe dovuto prendere l'autobus che da Marcon porta a Preganziol. Non si sa se la donna abiia effettivamente fatto quel tragitto, certo è che in banca non è mai arrivata. Ha con sé il cellulare che risulta spento.

Maria Teresa Dell'Unto

Edizione:2000/2001
Data pubblicazione:03/04/2001
Maria Teresa Dell'Unto lavorava come aiuto infermiera in un reparto di pediatria dell’ospedale Gemelli. La donna abitava col suo secondo marito in una palazzina a Tragliatella, una frazione di Roma, nella zona di Bracciano. Nello stesso caseggiato vivono anche i tre figli avuti dal primo marito. LA donna si è allontanata a bordo della sua Fiat Punto celeste la mattina del 29 marzo 2001: la figlia l'ha vista uscire alle 9,45. Prima di andarsene, la signora ha messo a scongelare della carne, come se avesse intenzione di tornare. Più tardi, il marito ha telefonato all'ospedale, e gli hanno risposto che quel giorno lei era di riposo. La Fiat Punto è stata ritrovata il giorno dopo davanti alla stazione di Anguillara. Con il bancomat – prima che venisse bloccato – sono stati effettuati alcuni prelievi, in diverse zone di Roma.

domenica 27 novembre 2011

Carmela Melania Rea, l'omicidio di una giovane madre

Data pubblicazione:22/04/2011
Carmela Melania Rea, 29 anni, è scomparsa intorno alle 15 del 18 aprile 2011 sul Colle San Marco di Ascoli Piceno, dov’era andata per trascorrere qualche ora all’aria aperta insieme al marito, Salvatore, militare di carriera al 235esimo Reggimento Piceno, e alla loro bambina di 18 mesi. Si è allontanata dicendo che sarebbe andata alla toilette di uno degli chalet di zona, ma i gestori non l'hanno mai vista entrare, circostanza confermata dalle telecamere installate fuori della struttura. Il marito, dopo una ventina di minuti, non vedendola tornare, ha chiamato i soccorsi e facendo scattare le ricerche di Carabinieri, Polizia, Vigili del fuoco, Vigili urbani, Soccorso Alpino e Corpo Forestale dello Stato, accompagnati anche da unità cinofile. Il cane molecolare messo sulle sue tracce ha seguito la pista fino a un sentiero che sfocia in un piccolo corso d'acqua (dragato senza esito), nei pressi del Sacrario partigiano e non distante da una strada dove un'auto avrebbe potuto prelevare la donna e portarla verso l'Abruzzo, fino a Colle San Giacomo e a Ripe di Civitella. Carmela Rea conosceva bene il posto da dove è scomparsa. C’era stata con il marito altre volte e anche con delle amiche che hanno bimbi piccoli come lei. Il suo corpo è stato scoperto il 20 pomeriggio in seguito alla telefonata anonima di un uomo che quel giorno stesso, intorno alle 14:30 - 15:00, ha avvertito il 113 da una cabina telefonica pubblica del centro di Teramo. La salma è stata ritrovata a Ripe di Civitella, nel comune di Civitella del Tronto (Teramo), a circa 18 chilometri di distanza da Colle San Marco. E’ una zona boscosa, a qualche centinaio di metri da una deviazione lungo la strada provinciale 35 che collega la provincia di Teramo a quella di Ascoli, e nei pressi di una località chiamata Casermette, dove si svolgono esercitazioni militari di tiro. Una zona troppo lontana dal pianoro dov’era scomparsa la donna per ipotizzare che ci sia arrivata da sola.
Dall’autopsia, effettuata all’ospedale di Teramo dall’anatomopatologo Adriano Tagliabracci, risulta che la donna sarebbe stata uccisa con trentacinque coltellate, soprattutto sul tronco e sul collo. Non ci sono segni di strangolamento e nemmeno di violenza sessuale. Una siringa trovata conficcata sul corpo non è stata determinante per il decesso. Una delle ferite alla gola è profonda, altre sono arrivate in profondità a ledere organi interni. L’anatomopatologo fa risalire la morte al periodo di tempo tra le ore 24 del 18 aprile e le 3 del giorno dopo, quindi, 9-12 ore dopo la denuncia della scomparsa. L’omicidio è avvenuto in un luogo diverso da quello in cui è stato ritrovato il cadavere. I Ris compiranno gli esami tossicologici sia sul liquido contenuto nella siringa sia su eventuali tracce organiche trovate sul cadavere. Carmela Rea non sarebbe stata legata e questo induce a credere che possa essere stata narcotizzata e poi uccisa. La competenza delle indagini è passata alla Procura di Ascoli Piceno che già si era affiancata ai colleghi della procura teramana che hanno avviato l’inchiesta. Accanto al corpo è stato rinvenuto il cellulare con la batteria scarica. È stata ritrovata un’altra sim card della quale il marito non sarebbe stato a conoscenza. Il segnale del cellulare sarebbe stato attivo fino alle 19 circa, orario fino al quale potrebbe fornire indizi sugli spostamenti della donna.

Sonia Marra

Data pubblicazione:10/11/2006
Sonia Marra è una ragazza pugliese di 25 anni che vive a Perugia ed è studentessa presso la facoltà di Medicina di questa città.Il 16 novembre 2006 la madre chiama Sonia come tutte le sere, ma i suoi cellulari risultano spenti. Allarmata, la signora chiama l'altra sua figlia, Anna, che vive a Roma con il suo fidanzato, Paolo. I due cominciano ripetutamente e per tutta la notte a chiamare la giovane a Perugia senza però riuscire a rintracciarla. La mattina del 17 novembre, Paolo si reca a Perugia nell'appartamento dove Sonia vive da sola. Non può entrare però e visto che dalla casa fuoriesce odore forte di gas, chiama i  Vigili del Fuoco che rompono un vetro della finestra ed entrano. Nell'appartamento non c'era nessuna traccia della ragazza. Secondo un testimone, la sera della scomparsa, intorno alle ore 20, una macchina si è fermata sotto l’abitazione di Sonia. Dalla vettura di colore chiaro è sceso un uomo che si è diretto verso l’appartamento della ragazza posto al primo piano dello stabile. Ha aperto la porta con le chiavi, senza forzare la serratura. Si sono sentiti dei rumori all’interno della casa; poi questo individuo è uscito, è salito sulla macchina e se ne è andato. Sono state fatte molte indagini, ma della ragazza nessuna traccia

Umberto Bindella
 Umberto Binbella con i suoi legali

Lifen Wang

Sesso:F
Età:45 (al momento della scomparsa)
Nazionalità:Cinese
Statura:158
Occhi:neri
Capelli:neri
Scomparso da:Treviso
Data della scomparsa:31/03/2011
Data pubblicazione:24/05/2011
Cinese inserita da più di dieci anni nella comunità trevigiana, casalinga con un figlio di vent'anni che adora, Lifen Wang è sparita nel nulla il 31 marzo, dopo una telefonata ricevuta su uno dei suoi tre cellulari, a cui ha risposto nella sua lingua madre. Ha afferrato la borsa, nella quale aveva una grossa somma con cui doveva pagare delle spese condominiali, ed è uscita in tutta fretta. Sia il marito che il figlio sono preoccupatissimi: la donna non aveva mai manifestato preoccupazioni, nè volontà di voler andare via. Tutti i suoi abiti sono in casa e anche i farmaci necessari per una terapia che segue. E' stato accertato che non è tornata in Cina.

Marco Zanot

Sesso:M
Età:40 (al momento della scomparsa)
Corporatura:robusta
Statura:178
Occhi:castani
Capelli:castani
Abbigliamento:Un piumino viola, maglia bianca e jeans
Segni particolari:Ha una cannula oro-faringea. Ha dei tatuaggi sul collo con alcune lettere
Scomparso da:Ardea (Roma)
Data della scomparsa:21/03/2011
Data pubblicazione:23/03/2011
Marco Zanot è scomparso da Ardea (Roma) il 21 marzo, dopo aver chiamato al telefono la compagna e la madre. Ha una cannula oro-faringea grazie alla quale può respirare e parlare. Non ha con sé i farmaci per la sua terapia quotidiana.

Agnesina Verzella

Sesso:F
Età:83 (al momento della scomparsa)
Statura:170
Occhi:castani
Capelli:bianchi
Abbigliamento:Una maglia scura, pantaloni neri della tuta, pantofole scure e aveva una borsa della spesa a scacchi rossi e neri.
Scomparso da:Atri (Teramo)
Data della scomparsa:03/04/2011
Data pubblicazione:06/04/2011
Polizia e carabinieri di Atri (Teramo) da domenica 3 aprile sono alla ricerca della signora Agnesina Verzella, scomparsa da una casa di riposo. Erano circa le 16 quando l'anziana è riuscita ad allontanarsi dalla struttura presso la quale viveva da qualche tempo. La signora cammina speditamente ed è piuttosto magra.

Emmanuel Quansah

Sesso:M
Età:42 (al momento della scomparsa)
Nazionalità:Ghana
Statura:167
Occhi:neri
Capelli:neri
Scomparso da:Arzignano (Vicenza)
Data della scomparsa:30/04/2011
Data pubblicazione:02/08/2011
Emmanuel Quansah, di nazionalità ghanese, lavorava come saldatore ad Arzignano (Vicenza), mentre la sua famiglia è rimasta nel Paese d'origine. Dalla primavera del 2010 attraversa un periodo di grave crisi che ne ha causato anche il licenziamento. Il 4 aprile si è allontanato da Arzignano, presumibilmente per spostarsi a Roma. Non è la prima volta, ma di solito è stato ritrovato dopo tre o quattro giorni.